La chiesa di San Cristoforo

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Senza dubbio tra le più rilevanti chiese di Milano dal punto di vista artistico e sita in un contesto estremamente suggestivo, non sempre la chiesa di San Cristoforo gode della dovuta attenzione turistica. Stiamo infatti parlando di una chiesa trecentesca sorta in luogo di una chiesa romanica a sua volta sorta su un tempio pagano dedicato, pare, ad Ercole.
Oltre alla sua importante e significativa storia, la chiesa ha una caratteristica artistica notevole; si tratta infatti di una chiesa doppia, in quanto alla chiesa medievale venne aggiunta, per volere di Gian Galeazzo Visconti, una cappella ducale, che ad oggi fa sembrare la chiesa un tutt'uno; questa cappella fu eretta in base ai voti popolari seguiti alla fine di una grave pestilenza cessata per intercessione di San Cristoforo.

La storia della chiesa ha origini incerte, ma secondo una leggenda nel 1099, al grido di "Ultreia!", da qui sarebbe partita una folta pattuglia di lombardi alla volta della prima crociata; e sempre qui sarebbe poi giunta, grazie ad alcuni messaggeri venuti attraverso l'Olona, la notizia della vittoria della Lega Lombarda su Federico Barbarossa, avvenuta a Legnano il 29 maggio 1176. Di certo invece c'è che nel 1192 accanto alla chiesetta esisteva un ospedale detto "di Porta Genovese", ricovero per inabili e vagabondi.
Per quanto riguarda la Cappella Ducale, essa fu sì voluta da Gian Galeazzo, ma costruita al tempo del figlio Giovanni Maria Visconti, come confermano le iniziali "IO.M." sopra la porta d'ingresso; la cappella venne consacrata il 1° settembre 1404.
In seguito la chiesa doppia fu testimone di parecchi eventi, dal corteo nuziale di Ludovico il Moro e Beatrice d'Este, alle numerose inondazioni, che consigliarono l'innalzamento del pavimento dell'edificio.
Passiamo ora ad analizzare l'edificio dal punto di vista architettonico ed artistico. La chiesa romanica è una piccola aula coperta a tetto e terminante con una piccola abside semicircolare. La facciata è ornata da un ricco portale in cotto,da un rosone gotico a raggi intrecciati ed inoltre dagli stemmi dei Visconti, di Milano e del cardinale Pietro Filargo da Candia, arcivescovo di Milano e futuro papa Alessandro V.
La cappella ducale venne intitolata non solo a San Cristoforo, ma anche ai santi Giovanni Battista, Giacomo, alla Beata Cristina, protettori dei Visconti.
La sua facciata presenta un semplice portale ai cui lati stanno due alte monofore gotiche oltre agli stemmi visconteo (il biscione) e milanese (con la croce rossa in campo bianco) ed a resti di affreschi (teoria di Santi, XV secolo); essa segue il modello tipico delle chiese di Solari.
Il campanile nella forma attuale è una soprelevazione del XV secolo, con cuspide a cono cestile e monofore.

Accingendosi a visitare l'interno, esso, trasformato in due navate nel 1625 con l'abbattimento della parete che separava le due chiese, presenta nella navata di sinistra un soffitto ligneo e sulla parete frammenti di affreschi della scuola del Bergognone (Ambrogio da Fossano). L'abside conserva affreschi della scuola di Bernardino Luini, raffiguranti il Padre Eterno circondato da angioletti e ai lati i simboli degli Evangelisti, mentre la navata destra ha due campate con volte a crociera e le pareti sono decorate da affreschi gotici; alla parete si trova una pregevole statua lignea del XIV secolo rappresentante San Cristoforo ed il Bambino.
Più ricca è senz'altro la parte della cappella Ducale, dove restano, in parte addossati gli uni sugli altri, vari dipinti del XV secolo. Si inizia con la controfacciata interna, che ospita una Crocifissione con sovrapposta la Madonna in Trono, affresco unico suddiviso in due registri; si prosegue con due figure di santi vescovi inseriti in riquadro nella prima campata e riferibili alla stessa esecuzione dell'affresco di controfacciata, un Cristo entro la Mandorla successivo ai primi sempre nella prima campata, nella parte superiore, che sostituisce l'apertura ad oculo della successiva campata sul lato del naviglio e, sempre nella prima campata, altri affreschi quattrocenteschi nelle volte, di cui solo due (dei quattro delle vele della crociera) ancora leggibili; uno raffigura presumibilmente l'Adorazione dei Magi; si può poi vedere una ulteriore Crocifissione tardoquattrocentesca nella parte absidale, presso la porta della Sacristia, con riferimento all'arte degli Zavattari a Monza, collegabile alle due figure laterali della seconda campata di cui tiene la stessa incorniciatura di gigli bianchi.

La chiesa di San Cristoforo può essere raggiunta con il tram 2, scendendo al ponte delle Milizie e attraversando il Naviglio Grande.